Pieve di Santa Maria
La costruzione della Pieve di Santa Maria iniziò nel 1257. Fu eretta in stile gotico, con un’unica navata e la facciata rivolta verso il Grande Forum, mentre il campanile venne costruito successivamente.
Nel XX secolo fu sottoposta a interventi di restauro per restituirle l’aspetto originale. La facciata seicentesca è a capanna e presenta, al centro, un portale marmoreo con lunetta sorretta da due colonne tuscaniche; all’interno della lunetta si trova un bassorilievo raffigurante la Madonna col Bambino e due angeli. Più in alto si apre il rosone circolare, e la facciata termina con un semplice timpano triangolare.
Alla destra della facciata della Collegiata si trova l’edificio della canonica, eretto durante la ristrutturazione del XVII secolo. Si affaccia sulla piazza con un doppio loggiato: la parte inferiore è sorretta da colonne tuscaniche, mentre la parte superiore da pilastri. Sul retro della canonica sorge il campanile a pianta quadrata.
L’interno presenta capriate lignee gotiche che ricoprono la navata unica. Nella parete sinistra si aprono quattro alte monofore ogivali che permettono di illuminare l’ambiente.
Nella navata destra è visibile una tavola attribuita al pittore Giovanni Andrea de Magistris da Caldarola, raffigurante San Romolo che presenta il modellino di Figline, dipinto nel 1539 e di particolare interesse per la veduta della città.
L’abside, ricostruita in stile barocco, ospita l’altare maggiore in marmi policromi, con un grande crocifisso ligneo scolpito.
Sulla parete sinistra, in un’edicola gotica, è rappresentata un’Annunciazione ad affresco, ispirata al modello dell’Annunziata a Firenze del XV secolo.
Di fronte, si trova il fonte battesimale datato 1569, ornato da un bassorilievo raffigurante il Battesimo di Cristo e lo stemma della famiglia Ardimanni.
Verso l’ingresso è presente un altro frammento di affresco con un Cristo Crocifisso in stile neogiottesco, databile al 1380-1390, e Il Transito di San Giuseppe, opera di Egisto Sarri.
Di particolare rilievo è la Cappella del Santissimo Sacramento, realizzata in un ambiente a pianta circolare. La cappella presenta un deambulatorio con finestre ad arco ed è circondata da dieci colonne corinzie che sorreggono la cupola. Al suo interno si conserva una terracotta raffigurante San Giuseppe, custodita nel museo.
La Madonna col Bambino in trono tra i Santi Elisabetta d’Ungheria e Ludovico di Tolosa
L’opera è databile al 1317, periodo in cui San Ludovico di Tolosa, amatissimo dai francescani, e Santa Elisabetta d’Ungheria furono canonizzati.
La presenza di questi due santi fa pensare che il dipinto sia stato commissionato dai padri francescani e che, in origine, fosse ubicato nella vicina chiesa del convento di San Francesco.
Nel corso dei secoli l’opera ha subito numerosi restauri e modifiche, tra cui la più significativa avvenuta nella seconda metà del XV secolo, quando furono aggiunte due tavolette triangolari raffiguranti angeli, così da trasformarne la forma in rettangolare.
Il dipinto raffigura la Madonna in trono col Bambino, accompagnata da Santa Elisabetta d’Ungheria, San Ludovico di Tolosa e sei angeli.
San Ludovico di Tolosa è rappresentato nell’atto di calpestare una corona, a simboleggiare il rifiuto del diritto di maggiorascato e, di conseguenza, del titolo regale.
Ad oggi, la bellissima tavola della Madonna col Bambino e i Santi Elisabetta d’Ungheria e Ludovico di Tolosa è conservata in una delle due sale annesse alla sagrestia della Collegiata.
