Palazzo Pretorio
Anche Figline ha la sua “torre pendente”: il Palazzo Pretorio, situato in Piazza Bianchi. Si tratta di una massiccia costruzione trecentesca, interamente in pietra, che poggia in parte su una torre preesistente, visibilmente inclinata a causa di un cedimento del terreno argilloso.
La posizione dell’edificio è strategica, poiché si affacciava direttamente sulla piazza del mercato e aveva la funzione di palazzo podestarile. Inoltre, era una prestigiosa sede del rappresentante incaricato di amministrare e controllare la città e gli altri centri del Valdarno riuniti nella Lega di Figline.
Nel XVII secolo, il palazzo venne trasformato completamente in un carcere: tutte le finestre furono rimpicciolite e la merlatura guelfa presente sull’edificio venne rimossa. Solo a metà del Settecento assunse la denominazione di Pretorio.
All’esterno, sulla facciata principale, il palazzo presenta lo stemma di Figline e vari stemmi dei Podestà succedutisi nel corso dei secoli. Sono inoltre visibili il mezzo busto di Ser Ristoro e quello di Mazzini.
All’ingresso di Palazzo Pretorio si trova il drappo del Palio di San Rocco, dipinto da Lorenzo Bonechi nel 1994. Al primo piano, nella sala conferenze e cerimonie, si conserva un olio su tela di un altro pittore figlinese, Egisto Sarri, raffigurante Alessandro de’ Medici che tenta di rapire una monaca.
La Campana di Susinana
La campana ha origine dal castello di Susinana, vicino a Palazzuolo sul Senio, in Romagna. Queste terre, di proprietà degli Ubaldini, contrastarono le mire espansionistiche della Repubblica Fiorentina. Così, nel 1373, Firenze assediò tutti i castelli della famiglia e nel 1387, dopo ben 15 anni, li distrusse.
In quell’occasione, la campana, di manifattura fiorentina, venne donata a Figline affinché suonasse per sempre. Sulla campana è incisa un’iscrizione che celebra la sconfitta della parte ghibellina:
“AD PERPETUAM DESTRUCTIONEM ET MORTEM TOTIUS PARTIS GHIBELLINE” (Per l’eterna distruzione e morte di tutte le parti ghibelline)
